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ISSN: 2283-303X

Franz

in Bibliografie, biblioteche e gestione dell'informazione: un omaggio a Francesco Dell'Orso


di Giorgio Pangaro (in linea da: 21 febbraio 2017)

Ho conosciuto Francesco, circa trentacinque anni orsono, in una situazione che credo sia comune a molti di coloro che qui lo ricordano: era un seminario di aggiornamento su alcuni aspetti specifici della catalogazione. Non ricordo i dettagli, ricordo però che eravamo tanti bibliotecari sistemati, a coppie, in una grande sala della Biblioteca Augusta, su dei minuscoli tavoli. Come degli scolaretti. Sebbene vivessimo nella stessa città e facessimo lo stesso mestiere (come non bastasse lo facevamo a pochi metri , davvero pochi, di distanza) non ci conoscevamo. Forse, quasi certamente, ci saremo incrociati più volte, ma sempre nel più reciproco disinteresse.

Fu in quell'occasione che per la prima volta ebbi modo di vedere Francesco all'opera: credo che solo nella prima giornata, unico tra tanti discenti, Francesco sia intervenuto almeno una decina di volte per puntualizzare, discutere e chiarire, sui temi che il conferenziere andava via via esponendo. Io, rispetto a lui dilettante da strapazzo, ero allibito. Ho pensato fosse davvero una fortuna non dover lavorare con un simile secchione, pedante e presuntuoso. Naturalmente il secondo giorno di seminario venne dedicato quasi totalmente alla discussione innescata dalle obiezioni sollevate da Francesco, il quale, a un certo punto stanco delle chiacchiere, piuttosto accademiche e sterili, chiese la parola e fece un intervento/lezione di circa mezz'ora che azzerò tutti i dubbi e mise fine alla discussione. Dopodiché, con molta discrezione e nonchalance, salutato educatamente il conferenziere, prese la porta e se ne andò. Devo dire che questo primo impatto con Francesco non mi innescò una grande voglia di conoscerlo. Sebbene fosse chiaro che il suo livello di competenza e la relativa capacità di comunicarla fossero davvero di una qualità straordinaria, l'avevo immediatamente inserito in quella categoria di persone che mi spaventano, e che se posso cerco di evitare.

Poi, passato un po' di tempo, quando, sempre casualmente capitava di incrociarsi sulla via, prendemmo a salutarci. Sempre in maniera molto formale, ci davamo del lei. Più tardi venne il tempo dell'informatizzazione delle biblioteche. Anche nella biblioteca dove lavoravo si doveva decidere, scegliere, hardware e software, annessi e connessi. I soldi, allora come ora, eran sempre pochi e per farli scucire agli enti toccava sudare non poco, stendere progetti dettagliati, comprensivi di preventivi economici, sentire i fornitori, aggiustare e correggere in corso d'opera, e aspettare sperando. La scelta cadde su CDS-Isis IRIDE, fornito gratuitamente dalla Comunità Europea. Tutto bene, si risparmiava molto, salvo un piccolo problema: IRIDE, all'epoca, non lavorava in Windows e non era mai stato testato in rete (locale, ovviamente), ma solo su macchine singole.

Tramite un amico comune venni a scoprire che a due passi da noi lavorava uno dei massimi esperti di informatizzazione delle biblioteche, nonché autore dell'allora unico manuale in circolazione dedicato a quel software: Francesco. Toccava fare di necessità virtù. Chiedere la sua collaborazione, il suo aiuto, vincendo il timore del giudizio (timore infondato, lo scoprii presto), e stando attentissimi a non irritarlo. La prima impressione era ancora molto forte. Mi sbagliavo! Completamente. Scoprii presto la grande disponibilità e generosità di Francesco. Non solo risolse brillantemente tutti i problemi tecnici legati allo specifico della professione, ma poco alla volta diventammo amici, poco alla volta perché entrambi molto cauti nel dare confidenza e nel fare confidenze. Lo chiamavo Franz e potrei andare avanti a lungo a raccontare aneddoti ed episodi che, tutti, nella mia memoria, testimoniano della sua intelligenza e del buon uso che seppe fare di una grande cultura umanistica fatta di studio, attenzione e curiosità. Mi limiterò, per essere sintetico e non cadere in una troppo enfatica agiografia, a ricordare quella che di Francesco è la qualità che porto più volentieri alla mente quando, e succede spesso, ripenso a lui: era un uomo buono e affettuoso. Ci manca e continuerà a mancarci.

 

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